Cura della parodontite – Spesso parliamo di parodontite, dei disturbi ad essa legati e di una prevenzione efficace per la salvaguardia delle gengive. Ma come si cura la parodontite? Ed esiste un’alternativa al trattamento chirurgico? La risposta non è semplice, te lo spieghiamo in questo articolo.
La parodontite in breve
Prima di procedere, chiariamo brevemente cos’è la parodontite.
La parodontite è una malattia infiammatoria che colpisce i tessuti intorno al dente: non solo la gengiva quindi, ma anche il legamento e l’osso parodontale che sostengono il dente. Questa infiammazione causa la distruzione del parodonto ed è irreversibile. Spesso questo processo dura anni, ma in diversi casi può essere particolarmente rapido e può condurre in tempi brevi alla perdita di più denti con conseguenze funzionali, estetiche e psicologiche. Teniamo conto che in Italia un cittadino su due soffre di malattia parodontale ed un 10-15% delle parodontiti sono gravi!
Come curare la parodontite?
Una volta diagnosticata la parodontite, peraltro facilmente realizzabile con uno strumento definito sonda parodontale, l’approccio terapeutico avrà l’obiettivo di interrompere la progressione della malattia, recuperare quando possibile il parodonto perso ed evitare l’insorgenza di recidive.
Per fare questo la terapia della parodontite si distingue in terapia causale e correttiva.
- La terapia causale ha l’obiettivo di intervenire sulle cause della malattia, come la placca batterica, attraverso un’adeguata igiene orale domiciliare e una strumentazione professionale sopra e sottogengivale.
- La terapia correttiva mira invece a riparare i danni causati dalla malattia stessa e si avvale di trattamenti chirurgici.
Come avrai capito, rappresentano due fasi diverse del trattamento, la cui attuazione dipende dal singolo caso e dall’avanzamento della malattia. Per saperne di più, puoi leggere qui.
Quindi c’è un’alternativa al trattamento chirurgico?
La terapia non chirurgica per la parodontite non può essere considerata un’alternativa al bisturi.
Certamente in molti casi di parodontite, tale terapia può rappresentare anche l’unica terapia necessaria e definirsi quindi risolutiva. In altri casi, rappresenta invece solo la prima fase terapeutica della parodontite, richiedendo quindi una fase successiva chirurgica.
Vediamo meglio: qual è la terapia non chirurgica?
La terapia non chirurgica per la cura della parodontite consiste in un trattamento di rimozione della placca e del tartaro attraverso strumenti manuali e ultrasonici.
Il tutto deve essere accompagnato dal controllo di eventuali fattori di rischio (come fumo e diabete) e da un’attenta igiene orale domiciliare.
Rappresenta anche la fase successiva alla chirurgia parodontale, definita terapia parodontale di supporto, il cui obiettivo è il mantenimento della salute evitando recidive della malattia. Tale Terapia di supporto è costituita da richiami periodici con sedute di igiene professionale, controllo delle tecniche di igiene domiciliare e correzione degli stili di vita come il fumo, il sovrappeso, lo scarso esercizio fisico.
Hai sentito parlare del Laser?
Se ne parla sempre più spesso e, molte volte a sproposito, come alternativa alla chirurgia. Il Laser permetterebbe di risolvere le infezioni gengivali, rendendo più rapido il processo di guarigione.
Tuttavia, al momento, gli studi realizzati non dimostrano la superiorità di questa tecnologia nel trattamento delle parodontiti e la modalità di strumentazione meccanica risulta essere ancora quella più efficace e documentata.
Se riconosci qualcuno dei sintomi della parodontite che trovi di seguito (https://www.centroodontoiatricosforza.it/le-terapie/parodontologia/), ti consigliamo di richiedere un consulto. Un parere professionale saprà guidarti verso un trattamento efficace ed appropriato.
Se hai ancora qualche dubbio e vuoi ricevere ulteriori informazioni o consigli puoi contattarci allo 051222542 oppure visitare il nostro sito: https://www.centroodontoiatricosforza.it/contatti/